domenica 23 febbraio 2014

Una piccola soddisfazione

E' cominciato tutto nell'Aprile del 2010, quando una notizia fece in fretta il giro del mondo. Non si trattava dell'ennesimo attentato ad opera di terroristi o di un terremoto o alluvione da migliaia di morti. Era qualcosa di diverso, più "inusuale", ma che ebbe comunque grandi ripercussioni sull'Europa e...sulla mia immaginazione. La notizia di cui sto parlando è quella relativa all'eruzione del vulcano islandese Eyjafjöll che si verificò proprio in quel periodo, l' attività fu intensa e prolungata e accompagnata da enormi quantità di cenere che arrivano a coprire gran parte dell'Europa. Tutti ricorderete il caos di quei giorni, durante i quali non si parlava d'altro che dei disagi che il vulcano incriminato stava causando al traffico aereo.
Già, perché la prima grande conseguenza di quell'evento fu il blocco dei voli. Migliaia e migliaia di persone rimaste appiedate, con solo due possibilità: trovare un modo alternativo per spostarsi in Europa oppure aspettare pazientemente il graduale ritorno alla normalità.
Proprio questa vicenda mi ha dato lo spunto per cominciare a scrivere il mio libro "Blu di cobalto". Ho provato a pensare quanti incontri fortuiti avrebbero potuto aver luogo solo grazie a quell'imprevisto, quanti programmi, magari anche importanti, andati a monte per i capricci di un vulcano lontano...insomma ho provato a immaginare i miei protagonisti proprio in una simile situazione, "costretti" dal destino a trascorrere del tempo insieme.



Blu di cobalto è la storia di Marianne, curatrice di uno dei più importanti musei di Londra. Nella sua vita tutto scorre tranquillo: ama il suo lavoro e sta per sposarsi.
Tuttavia il suo equilibrio, già minato dal dolore per la recente perdita della madre, viene definitivamente sconvolto dalla scoperta dell'infedeltà del suo uomo.
Marianne è distrutta e non ha che il lavoro a cui appigliarsi, ma sarà proprio il suo lavoro a condurla nella bellissima Vienna dove, complice un'eruzione vulcanica che paralizzerà mezza Europa, si troverà a vivere un'avventura inaspettata.



Pagine: 284
Genere: Rosa
Disponibile: Formato cartaceo ed EPUB 

lunedì 28 febbraio 2011

Consigli pratici: Come impaginare la tesi

 In questi giorni ho ricevuto molte richieste d'aiuto da parte dei miei amici riguardo l'impaginazione della tesi, così ho pensato di scrivere un post apposito.
Qual è il giusto coronamento di duri anni di lavoro passati sui libri se non perdere quel poco di lucidità residua dietro la stesura della tesi?
La tesi è quel volumetto (che a volte tanto "etto" non è in quanto può contare diverse centinaia di pagine) con cui ogni studente universitario conclude il suo percorso di studio. E' l'atto finale, l'ultimo sforzo prima della tanto agognata laurea.
La tesi costituisce una pubblicazione ufficiale e, per questo, va redatta ed impaginata seguendo alcune precise regole.
Esistono diversi tipi di tesi di laurea, ma non ho intenzione di elencarvele tutte (anche perché non ne avrei le competenze, visto che la mia esperienza è limitata alle tesi di tipo sperimentale), ciò che voglio fare è darvi qualche semplice consiglio.

Prima cosa, il frontespizio: solitamente  prevede un'intestazione in cui sono riportati il sigillo, il nome dell'università, la facoltà e il corso di laurea.
Successivamente viene riportato il titolo della tesi, centrato rispetto alla pagina e, se necessario, disposto su più righe.
Infine bisognerà riportare il nome del relatore (preceduto dal titolo accademico) allineato a sinistra e il nome del candidato dal lato opposto.
Il frontespizio si chiude con l'anno accademico, centrato rispetto alla pagina.

Il passaggio successivo è quello della stesura vera e propria della tesi.
Il testo si snoderà attraverso varie sezioni che andranno dall'introduzione ai riferimenti bibliografici e, infine, ai ringraziamenti.
La struttura varia da tesi a tesi (e da facoltà a facoltà) e viene concordata a priori col relatore, tuttavia vi voglio dare alcune dritte circa l'impaginazione vera e propria:
- I margini  devono essere impostati in maniera adeguata, solitamente le copisterie richiedono dei margini di 3 cm (comunque è buona norma informarsi presso la copisteria dove si intende far stampare la tesi) 
- L'interlinea (ovvero la spaziatura tra le righe) va impostata su 1,5
- Il carattere non deve avere dimensioni inferiori ai 12 pt. Il font più comunemente usato è il classico Times New Roman
- E' buona norma, durante la scrittura, formattare adeguatamente i titoli, in modo da poter creare successivamente un sommario automatico.

Spero che questo post vi torni utile e buona tesi a tutti!



giovedì 10 febbraio 2011

Librandoci fra i libri: "L'uomo che ride"


"masca eris et  ridebis semper."

Titolo: L'uomo che ride
Autore: Victor Hugo
Titolo originale: L'homme qui rit
Prima pubblicazione: 1869

Ursus è un vecchio girovago, un po' medico e un po' filosofo, all'apparenza burbero, ma in fondo capace di donare molto a chi ne ha bisogno.
Vive in solitudine a bordo di un carrozzone malconcio che usa per i suoi continui spostamenti e che condivide col lupo Homo, unico compagno della sua vita.
Nel suo errare Ursus si imbatte in una coppia di bambini, entrambi rimasti soli, anche se a causa di destini diversi: Gwynplaine ha dieci anni, Dea solo pochi mesi. Oltre a quello di essere stati abbandonati i due bambini sono accomunati da un'altra terribile piaga: quella di dover portare a vita il fardello di una menomazione fisica.
Dea è cieca, mentre Gwynplaine ha il volto sfigurato. Da bambino gli è stata praticata una vera e propria operazione che gli ha stampato sul viso un ghigno grottesco impossibile da rimuovere.
Gli anni passano, Gwynplaine ha ormai quasi venticinque anni, è un giovane vigoroso, robusto. Sarebbe come tanti altri se non fosse per quel sorriso eterno che gli deturpa il viso.
Nonostante tutto saprà trarre guadagno dalla sua disgrazia, improvvisandosi saltimbanco diventerà famoso tra la gente come "l'uomo che ride", protagonista di uno spettacolo in cui reciterà al fianco di Dea.
Ma le cose non sono mai come appaiono e, presto, il mare restituirà una bottiglia contentente un biglietto che svelerà un terribile segreto: la reale identità di Gwynplaine.

L'uomo che ride è forse il più onirico dei romanzi di Victor Hugo. I toni tetri, le tematiche affrontate e la brutalità che traspaiono dalle vicende narrate sono testimoni di un periodo burrascoso nella vita dell'artista (che in quel periodo, oltre all'esilio, fu costretto ad affrontare la morte della moglie), ma al tempo stesso sono gli ingredienti perfetti per un romanzo che oggi definiremmo dal gusto un po' dark.  
Un libro da leggere che, nonostante la sua lunghezza (non lasciatevi intimorire dalle sue 702 pagine), coinvolge il lettore trascinandolo nelle sue atmosfere oscure e visionarie.

  

martedì 8 febbraio 2011

Oggi parliamo di...Cioccolato.



" Dimenticate i diamanti, è il cioccolato, credo sarete d'accordo, il miglior amico delle donne."


Così Carole Matthews chiude il suo "The chocolate lovers'club" e, senza ombra di dubbio, non dice una cosa falsa. Sarà colpa dello stress da esame, della carenza di affetto o di qualsiasi altro stranissimo motivo , fatto sta che oggi vi voglio parlare del cioccolato.
Il cioccolato, diretto discendente del cacao (Theobroma cacao) è uno degli alimenti più apprezzati al mondo. Per molti rappresenta semplicemente un intermezzo nella routine quotidiana, per altri costituisce una vera e propria droga che può portare ad un'effettiva dipendenza (il cosiddetto cioccolismo) .
Ne esistono infiniti tipi: dai tradizionali fondente, al latte e bianco fino ad arrivare ai più esotici aromatizzati con spezie e frutta.
Voluttuoso e peccaminoso momento di piacere al quale nessuno sa dire di no, il cioccolato ha ispirato libri e soprattutto film.

Quale donna non ha visto almeno una volta Chocolat? Il celebre film (tratto dall'omonimo romanzo di Joanne Harris e diretto da Lasse Hallstrom) narra le vicende di Vianne (Juliette Binoche) affascinante cioccolataia che, aprendo una cioccolateria nel cuore dell'austero paesino francese di Lansquenet, proprio nel bel mezzo della Quaresima, crea un tale scompiglio fra gli abitanti al punto da inimicarsi il primo cittadino (il Conte De Reynaud, interpretato da Alfred Molina) che farà di tutto per ostacolarla..
La sua amicizia con lo zingaro Roux (Johnny Depp) non farà altro che peggiorare le cose. Ma il cioccolato, si sa,  è magico e scioglierà tutti i cuori, perfino quello gelido del conte De Reynaud...

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Il cioccolato è considerato un ottimo antidepressivo, anche se, ahimè, non è esattamente  "diet-friendly" .
Per mettere  a tacere i sensi di colpa potrebbe tornare utile questo righello di cioccolato: potrebbe rivelarsi un valido modo per misurare (e magari contenere) i raptus cioccolatosi. 



Sul cioccolato ci sarebbero tantissime altre cose da dire, ma credo proprio che per stasera mi fermerò qui. Vi saluto segnalandovi il brano "Minor Swing", proposto nella versione inserita nella colonna sonora di Chocolat:



Buona serata e buon cioccolato a tutti!
Meri

lunedì 7 febbraio 2011

Pensieri...parole...musica...emozioni!

Un contenitore di colori, sensazioni, umori, sapori, odori, emozioni...un po' come l'anima di ognuno di noi. Questo è ciò che vorrei racchiudere in questo nuovo blog.
Uno spazio dove dare libero sfogo alle parole, alle immagini, alla musica...un posto dove essere semplicemente me. Semplicemente Meri...